Diario di viaggio di Adri e Francy, aprile 2006

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ALAMOSA-FARMINGTON Mappa

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Chilometri tappa: 459

Sveglia a orario normale (7,00) e dopo la consueta colazione ci incamminiamo verso il New Mexico. Partiamo da Alamosa con la brina sulla macchina e percorriamo inizialmente praterie stile Wyoming e successivamente verdi pinete che ci accompagnano fino al Wolf Creek Pass. Arrivati in cima prendiamo una strada sterrata sulla destra segnalata da un cartello “Scenic Overlook” che ci porta fino a 3.500 m di quota. Impressionante la vegetazione rigogliosa che si trova anche a queste altitudini. Riprendiamo la via maestra e discendiamo una pacifica e bellissima vallata verde con alcuni laghetti.

Molto interessante l’abitato di Pagosa Spring davvero carino e ben tenuto, un cartello indica che è il più bel paese del Colorado…. Ricorda un po’ i nostri paesini di montagna. Meriterebbe una sosta…

Poco prima di Durango prendiamo la deviazione verso sud per Farmington e piano piano le pinete e la rigogliosa vegetazione sparisce sostituita da piccoli arbusti. Rieccoci per l’ultima tappa nel New Mexico. È ormai mezzogiorno e iniziamo a sentire un leggero languorino. Avere il Tom Tom è buona cosa, perché sappiamo sempre dopo quanti chilometri troveremo i vari fast food. Francesca suggerisce Pizza Hut ad Aztec. Due chilometri prima del Pizza Hut segnalato ne vediamo un altro sulla sinistra e decidiamo di fermarci. Con nostra gioia scopriamo di aver fatto un’ottima scelta in quanto è giornata di buffet: pasta, insalata e pizza “all you can eat” a 6,99$. Ma ben presto scopriremo che non è stata poi così una gran scelta. Iniziamo a mangiare quando ad un certo momento guardando fuori dalla finestra che da sul piazzale, mi accorgo che dalla nostra macchina fuoriesce un pezzo del paraurti…”Fra, Fra la macchina….!!!!” Lei non capisce subito, ma poi messo a fuoco realizziamo che ci hanno rovinato la macchina. Scorgiamo poi due ragazzi giovani entrare nel locale, e chiedere qualcosa alla responsabile del fast food. Ci avviciniamo e capiscono che la macchina danneggiata è la nostra, e quando scoprono che è in affitto non sono per nulla felici….

Fortuna che nella loro onestà avevano già chiamato la polizia. E fortuna che la gentilissima signora Denise, responsabile del locale, si è offerta nel chiamare la Alamo e comunicare tutti i dati assicurativi del ragazzo che ha estirpato mezzo parafango della Toyota facendo retromarcia. Non siamo dell’idea di farci una settimana intera con il paraurti così malridotto, ma purtroppo l’agenzia Alamo più vicina è a Flagstaff e deviare di 500 km non ci sembrava il caso. Rinunciamo quindi al cambio di vettura, anche perché in due riusciamo a incastrare in qualche modo il paraurti nella sua sede. Ripartiamo quindi con la denuncia stilata dal poliziotto, anche se mi sfugge il motivo per cui non ci sia menzionata la nostra macchina nella descrizione della dinamica dell’incidente. La riflessione su quanto accadutoci è: “sarebbe bello conoscere l’inglese per poterci districare in tali situazioni, e magari saper ringraziare in modo un po’ più articolato!” Comunque la stima versa gli americani è stata ancora una volta confermata.

Ringraziata la gentilissima Denise raggiungiamo il nostro albergo a Farmington, un bellissimo Holiday inn!,

Messi i bagagli in camera riprendiamo la macchina e percorriamo la 371 verso sud. In 45 minuti siamo all’ingresso della Bisti Wilderness, ben segnalato dal solito cartello marrone. Dopo circa 3 km di agevole sterrato, troviamo l’area di parcheggio delle Bisti Badlands e con stupore scopriamo di non essere i soli.

L’ingresso in questa area non è per nulla entusiasmante… e solo proseguendo per circa 2 km e addentrandoci in questa zona selvaggia, che si scoprono conformazioni rocciose veramente insolite e spettacolari. All’ingresso seguiamo una specie di letto di un fiume che procede verso est. Dopo circa 1,5 km sulla destra troviamo forse le formazioni rocciose più interessanti, simili a dei funghetti bianchi di varie dimensioni. L’area da visitare sarebbe molto vasta e con una giornata a disposizione si potrebbe spingersi verso est ancora per diversi chilometri, in quel caso consigliatissimo è l’uso di un gps, dato che l’assenza di trail rende veramente difficile l’orientamento. Oltre alle rocce sono molto interessanti alcuni frammenti di tronchi pietrificati grandi e piccoli. Abbiamo preso nota di alcune coordinate gps interessanti grazie al nostro Tom Tom:

36° 15’ 51” – 108° 14’ 35”

36° 16’01”– 108° 13’46”

36° 15’ 52”– 108° 13’ 45”

36° 16’ 02” – 108° 13’ 26” – Da molti chiamata “ Egg Factory”

C’eravamo prefissati di raggiungere anche un punto molto più a nord, le “Wings of Stone” (36° 16’ 45” – 108° 14’ 15”), ma il giro sarebbe stato troppo lungo ed il sole era ormai prossimo al tramonto. Ci siamo quindi limitati ad un giretto fra alcune formazioni poco a nord del “wash”, per tornare alla macchina al tramonto, non senza aver scoperto di aver allungato parecchio la strada a piedi verso nord. Fortuna che un valido punto di riferimento è stato il sole che tramonta a ovest proprio in direzione della strada principale.

Il parco è una bella area, remota, lunare e piena di Hoodos stranissimi. Sicuramente merita una visita se si è di passaggio, ma non consiglierei di allungare troppo il viaggio solo per le Bisti Badlands, che restano comunque una possibile tappa per trascorrere una bella mezza giornata in un ambiente inusuale.

Con il buio torniamo a Farmington e dopo cena salutiamo gli amici di America on the road con alcune fotografie, grazie ai due pc messi a disposizione dall’Holiday Inn.

 (By Adri)

Albergo:

Holiday Inn Express
2110 BLOOMFIELD BLVD.
FARMINGTON, NM 87401