Diario di viaggio di Adri e Francy, aprile 2006

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Isola di faial

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Strada percorsa: Km 124 

Sveglia con calma, ma nemmeno troppa, prima di incominciare il giro completo dell'isola. Al risveglio la vista sul Pico è ancora preclusa a causa delle nubi medio/basse che lo avvolgono.

Prendiamo l'auto e decidiamo di percorrere l'isola in senso antiorario. Prima deviazione per Varadouro, dove la piccola guida delle Azzorre che abbiamo ci indica come meta imperdibile per un bagno nelle piscine naturali. A noi non ha detto assolutamente nulla, con soltanto delle piccole pozze di acqua fra gli scogli neri, che solo a fatica si possono definire "bellissime piscine naturali".

Poco più avanti, lasciamo la macchina vicino al vulcano Capelihnos, dove hanno costruito sotto al faro un "centro interpretativo" sul vulcano e la sua eruzione del 1957 che ha aggiunto all'isola questo lembo di terra.

Francamente per i nostri interessi 10 € sembrano veramente troppi; usciamo e iniziamo il percorso a piedi, che parte pochi metri sotto al faro.

Scendendo infatti a sinistra prima del "centro interpretativo", si notano delle corde e una staccionata, messi per non far avvicinare troppo alle falesie, e poi a terra sono ben evidenti i segni lasciati da chi ci ha preceduto.

Saliamo fino a dove possiamo, prima a sinistra su un terreno vulcanico ora nero, ora rosso, e poi più in alto possibile, dove si ha una spettacolare visione della terra emersa da circa 50 anni, ancora quasi totalmente priva di erba e piante.

Nel punto più alto è ancora presente una piccola spaccatura dalla quale esce aria calda. Il vulcano sotto respira ancora. Impieghiamo più di un'ora per un giretto della zona, che merita assolutamente!

Riprendiamo poi la macchina e continuiamo il giro dell'isola. Passiamo qualche paesino, in un paesaggio verde con le rocce nere sul mare, ma senza che qualcosa colpisca in modo particolare la nostra attenzione. Saranno le nubi sempre ammassate al centro dell'isola, sarà che dopo aver visto e percorso l'isola di Sao Miguel il paesaggio non è così particolare. Senza nemmeno accorgerci arriviamo a Horta giusto in tempo per mangiare qualcosina. Torniamo poi verso l'interno. Ci mancherebbe da visitare una delle maggiori attrazioni: la Caldeira, una cono vulcanico spento, con tanto verde e un laghetto, che sprofonda proprio al centro dell'isola. Attendiamo il più possibile perchè pare proprio che ci sia ancora nebbia da quelle parti, ma dovendo riconsegnare entro sera la macchina, proviamo a salire. Niente da fare... arrivati quasi in cima eccoci nella nebbia, già 300 metri sotto la vetta (posta a circa 900 mt). Fa anche freschino e cade qualche micro-goccia di pioggia.

Niente da fare quindi, e niente passeggiata nei pressi della Caideira... peccato!

Torniamo quindi a Horta dove nel frattempo è uscito il sole (almeno sul mare è una bella giornata) e andiamo sul monte Guia; poco oltre il porto c'è la breve strada che porta a dominare la baia di Horta. Molto bello lo scorcio sulla bellissima baia di Porto Pim, spiaggia con l'acqua bassa e azzurra, l'unica di questo genere vista finora.

Scendiamo in città e lasciamo la macchina con un'ora di anticipo. Prendiamo i costumi e andiamo a Porto Pim con l'intenzione di fare un bel bagno. L'acqua è meno fredda che altrove, peccato che dopo la passeggiata con l'acqua alle ginocchia in questa bella baia, mentre Francesca sta per andare a farsi una nuotata, nota alcune meduse che la fanno desistere. Comunque la baia è veramente carina, e a un passo dal centro.

Per cena decidiamo di andare nello storico Cafè Peter, locale aperto da quasi 100 anni e famoso in quanto punto di passaggio di numerosissimi marinai, che hanno lasciato numerosi ricordi, appesi nel locale. La cena non è nemmeno malvagia, e arriviamo al minuto giusto per poterci sedere all'interno senza attesa. Uscendo notiamo che il cielo pare un po' più sereno, ma il Pico è ancora fra le nuvole... speriamo domani di poterlo vedere e non solo immaginare!

(By Adri)

 

Albergo:

Fayal Hotel
Rua Consul Dabney
Horta, Faial 9900-856, Portogallo