La cena
di Katy era ottima: minestra di verdura e come secondo un piatto un po’ pesante
a base di uova, un po’ di carne, un po’ di wurstel, cipolle, pomodori, peperoni
e patate fritte.
Inoltre
in camera fa un freddo becco! Decidiamo di dormire in un letto singolo in due,
come pigiama abbiamo: calzamaglia, pantaloni del pigiama, calzettoni, canottiera
di lana, pile, maglione e giacca del pigiama, sotto coperte pesantissime, ma non
caldissime.
La somma
di cena pesante e freddo mi hanno fatto stare un gran male e mi hanno fatto
dormire pochissimo
Finalmente arrivano le 5,15 e ci possiamo alzare! Katy ha preparato una bella
colazione con tanto di panqueque freschi. Peccato che io mi sono fatta bastare
una tazza di the caldo.
L'alba è
splendida. La laguna Colorada poco sotto al nostro rifugio, le montagne intorno
dorate dal sole, una meraviglia!
Si
riparte di buona lena. Dobbiamo essere alla frontiera con il Cile per le 9,30 e
abbiamo da percorrere circa 100 km
Sempre su
piste non proprio ben messe, raggiungiamo il Geyser Sol de la Manana. Il sole è
appena sorto e la zona geotermica emana tantissimo vapore. Molto bello!
Facciamo
una breve sosta e poi ripartiamo raggiungendo una laguna con acqua calda dove si
può immergersi, le Termas de Polques hot springs a 4400m, accanto al Salar
de Chalviri. Fa un po’ freddo, e io non sono proprio nelle condizioni di un
bagno a 4.000 metri!
Riprendiamo quindi il viaggio. Il percorso passa attraverso paesaggi stupendi,
credo i migliori di questo tour boliviano. Passiamo in mezzo a pianori enormi,
abbiamo accanto montagne coloratissime, costeggiamo il deserto di Dalì dove
rocce solitarie costellano una spianata di terra, come appoggiate da un gigante
artista.
Insomma
una meraviglia. Peccato solo che Bernabè deve correre per rispettare i tempi,
altrimenti di rischia di arrivare al confine e di non trovare più i pulmini per
il trasferimento a San Pedro. Abbiamo quindi tantissime immagini nella nostra
mente di questo ultimo bellissimo viaggio nella terra boliviana.
Ultima
tappa la Laguna Verde ai piedi del vulcano Licancabur. Molto ma molto bella,
anche se il colore verde lo si può vedere a metà giornata.
Il bianco
però sulla riva da quel tocco particolare alla laguna.
Usciamo
dalla riserva e arriviamo così alla fine del nostro viaggio in Bolivia.
Bernabè
ci procura il transfer per San Pedro e quindi dobbiamo salutarci. Io mi
commuovo, perchè mi dispiace lasciare queste due belle persone che ci hanno
portato a spasso per tre giorni.
Poi a
pensare alla loro vita, Bernabè, ricercatore farmaceutico dell'università di
Puno, ora si trova a guidare per queste piste in estate e in inverno e Katy ad
alzarsi prestissimo al freddo per cucinare con due bimbe piccole a casa. Ma come
sempre, per il lavoro occorre sacrificarsi.
Ma
torniamo a noi. Passiamo la frontiera boliviana, pagando 15 bolivianos a testa
di tasse.
Consegniamo il magico foglietto dell'immigrazione, nuovo timbro sul passaporto
di uscita dal paese, ma della frontiera cilena nemmeno l'ombra.
Katy ci
spiega che dobbiamo fare 45 minuti di pulmino e poi troveremo la frontiera
cilena.. Mah..
Saliamo
con un simpatico gruppo di ragazzi argentini e giù per la discesa per San Pedro.
Da 4.400
m a 2.400 m in meno di un'ora di strada, senza praticamente un tornante. Il
nostro nuovo autista al solito guida come un matto.
Davanti a
noi si apre la enorme spianata del deserto di Atacama.
Arrivati
in fondo eccoci alla frontiera. Noi siamo ancora ben coperti con tanto di
maglione e giacca a vento e invece qui fa un caldo. Restiamo velocemente in
maglietta maniche corte!
Che
frontiera strana. Non è come da noi dove si passa con la macchina e tutti si
devono fermare. No, bisogna andarci apposta! Scendere dal pulmino, compilare il
nuovo foglio dell'immigrazione, aspettare il magico timbro di ingresso. Poi
scaricare i bagagli, farli passare ai raggi affinché controllino che non ci
siano alimenti o oggetti non di loro gradimento e poi si può ripartire.
La cosa
strana è che poi nei giorni dopo siamo di nuovo saliti sulla strada che porta al
confine boliviano, ma poi al ritorno abbiamo girato prima in San Pedro.
Quindi
non capisco che controlli ci siano, soprattutto per quanto riguarda i bagagli.
Lo stesso discorso vale anche per chi proviene dall'Argentina. Frontiera al
passo Jama e dopo 150 km frontiera cilena.
Scendiamo
nel centro di San Pedro. L'impatto è forte. Abituata ormai a veri paesi con la
propria cultura e realtà anche non del tutto tranquilla per un turista, qui mi
sembra di essere.. al mare!
Solo
turisti in giro, le due strade principali del centro sono composte solo da
ristoranti e agenzie di viaggio, si respira proprio un'altra aria.
Nel
raggiungere, per le vie polverose di San Pedro, il nostro hostal, passiamo
davanti all'ufficio che gestisce le prenotazioni per la visita all'osservatorio
astronomico. Chiediamo se è possibile anticipare la prenotazione del giorno
successivo alla sera stessa, in modo da avere una escursione per ogni giorno di
San Pedro.
Prendiamo
quindi possesso della nostra camera. E' molto bella. Finalmente un letto
matrimoniale grande e coperte leggere!
Fuori
abbiamo pure qualche amaca per rilassarci un po’! Questo viaggio ci ha un po’
provato!
Andiamo a
prelevare dei pesos cileni, e visto che il bancomat si trova proprio in
un'agenzia, Atacama Connection, ci fermiamo a chiedere un preventivo.
Prenotando quattro escursioni, riusciamo ad avere un buono sconto, e quindi
prendiamo direttamente tutto da loro.
Pomeriggio di totale relax, viste le mie condizioni di salute, e visto anche la
levataccia della mattina.
Visto che
qui non piove mai, i ristoranti sono praticamente a cielo aperto, ed è uso
comune avere un bel fuoco per dare calore all'ambiente.
Io ceno
con mezza insalata, mentre Adri con carne alla griglia, niente di eccezionale.
Ristorante Adobe.
Alle
22.30 ci facciamo trovare all'angolo con Caracoles, con tanto di giaccavento, e
un pulmino ci porta all'osservatorio astronomico.
La visita
è stata bellissima. Sopra di noi un cielo infinito di stelle senza luna. Una
professoressa ci ha spiegato in un chiaro spagnolo le varie costellazioni, il
movimento del cielo nell'arco dell'anno, le differenze tra l'emisfero boreale e
l'australe. Ho pure scoperto che il sole a mezzogiorno non è a sud come da noi
ma è a nord!
Aveva una
penna laser che usava per indicare le varie stelle in cielo spettacolare!
Insomma
ha fatto un'ottima lezione pratica di astronomia, che ha catturato l'attenzione
di tutti.
Poi è
arrivato un altro astronomo "pazzo" francese trapiantato in San Pedro, che in
modo un po’ folcloristico ha presentato i vari telescopi e fatto osservare o dei
pianeti, o costellazioni o la via lattea. Troppo simpatico!
Avendo
portato la reflex ci ha fatto anche una foto con noi due e la via lattea di
sfondo! Una meraviglia!
E per
finire tè o cioccolata all'interno dell'osservatorio con ultime spiegazioni o
risposte alle domande del gruppo.
Siamo
rientrati in hotel distrutti ma felici dell'intensissima giornata all'1.30 di
notte!
(by Francy)
Albergo:
Hostal Elim,
Palpana 6, San Pedro de Atacama,
Chile,
Fono (55)851567
contacto@HostalElim.cl
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