Sveglia
alle 5:30, poco prima dell'alba (abbiamo dormito divinamente, tutto perfetto,
anche la temperatura) per affrontare il viaggio che ci porterà alla scoperta
delle lagune.
Colazione
a base di pane marmellata e tè preparata da Katy e carichiamo i bagagli sul
fuoristrada. Partenza e prima sosta dopo circa un' ora al paesino di San Juan,
un piccolo pueblo dove ci fermiamo giusto per sgranchire un poco le gambe.
Attraversiamo quindi il Salar di Chiguana, che però rispetto a quello più famoso
del giorno precedente non dice molto... bella la vastità dei paesaggi, ma qui ci
sono un po' di montagne "terrose" e il sale non è bianco, ma sembra quasi fango.
Nessuna sosta, con Bernabè che guida ad una velocità comunque sostenuta.
Saliamo
poi con vista sul vulcano Ollague, che in un punto emette del fumo. Belle le
rocce a forma di tartaruga, e la vista che spazia fino al vulcano.
Più su
incontriamo la prima laguna di giornata, la laguna Canapa; non male, ma
decisamente più interessante è la Laguna Hedionda, dove ci fermiamo anche per il
pranzo.
Questa
laguna è posta con delle montagne alle spalle, ed è piena di fenicotteri ai
quali riusciamo ad avvicinarci abbastanza. Paesaggio veramente spettacolare!
Inizia a vedersi qualche nuvola spessa e l'aria si fa fresca, non
dimentichiamoci che stiamo a oltre 4.000 metri.
Pranzo
con vista laguna, a base di verdura mista, riso in bianco, cotoletta di pollo e
una mela. Ripartiamo quindi verso sud, breve sosta ad altre due lagune, la L.
Charcota e la L. Honda, e poi si apre una vallata che sembra quasi un altopiano
in leggera salita... leggera ma a tutta velocità, salvo un passaggio pieno di
sassi. Raggiungiamo quasi i 4.700 metri, con una bella vista che spazia fra
montagne colorate un po' distanti, e questa piana dove vi sono molti percorsi
segnati dai fuoristrada.
Inizia la
discesa attraverso il Desierto de Siloli, dove facciamo una sosta al famoso
Arbol de Piedra, un masso che assomiglia molto ad un albero, con la forma molto
particolare.
Scendiamo
poi al piatto forte di giornata, la Laguna Colorada, a 4.300 metri di
altitudine nel National Reserve of Andean Fauna Eduardo Avaroa. Questa laguna, rossa per via delle alghe (si dice benefiche per i
fenicotteri che la popolano), è veramente affascinante, e con il sole che ora è
sbucato dalle nuvole dà il meglio di se!
Percorriamo in lungo e in largo la riva vicina al parcheggio riservato ai
fuoristrada, che in un attimo si moltiplicano.
L'insieme
del colore della laguna e del panorama circostante, con delle montagne brulle ma
molto particolari, è una delle cose più belle che si possano vedere, unito al
percorso che si è fatto per raggiungerla. Sono state due belle giornate,
all'apparenza finite un po' presto (alle 16 circa tutte le jeep raggiungono i
vari alloggi), ma in pratica giornate piene calcolando le sveglie all’alba.
Ci
aspetta una notte a quasi 4.400 metri... e si sentono tutti, provando a salire
una collinetta dietro al nostro alloggio, non mi ricordo di essere a questa
altezza e giunto in cima velocemente la testa gira parecchio. Meglio fare
merenda, tè con biscotti, attendendo l'ora di cena, e il gelo...la camera è
veramente fredda, e oltretutto fuori tira un vento non indifferente.
Fa molto
freddo in stanza, stiamo nella saletta comune dove non possiamo non notare che
Katy cucina due ore solo per noi!
Domani
saluteremo la Bolivia già in mattinata, per raggiungere San Pedro de Atacama in
Cile, l'ultima tappa del nostro viaggio.
(by Adri)
Albergo:
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