Chilometri tappa: 310 Km
Sveglia ore 6.30 – Caldo, luce, caldo, luce….
Visto che non ci sono le condizioni migliori per riaddormentarci decidiamo di
andare a goderci la nostra “bolla blu, azzurro, indaco, e di tutte le sfumature
del caso”!
È il geyser Strokkur che prima di esplodere crea una bolla d’acqua azzurrissima.
Veramente spettacolare! Ed ogni volta la bolla è diversa da quella precedente!
La giornata fortunatamente non è tipicamente islandese… c’è il sole, un bel
cielo blu con nemmeno una nuvola all’orizzonte e pochissimo vento!
Ci godiamo lo spettacolo (l’eruzione avviene ogni circa 8 minuti) per quasi tre
ore e mezza senza stancarci. Siamo come ipnotizzati da tanta bellezza, dal
respiro della natura. A malincuore verso le 10,00 decidiamo di lasciare questa
meraviglia e di fare una veloce colazione al visitor center che in questo luogo
apre solo alle 10, per poi dirigerci alle cascate Gulfoss, questa volta
illuminate dal sole. Sono le cascate più famose dell’Islanda, con un doppio
salto spettacolare per 32 m, e che sollevano una parete perpendicolare di
spruzzi mentre discende in uno stretto canyon.
Veramente impressionanti. Sono molto estese e in questo periodo sono veramente
cariche d’acqua e il boato è impressionante.
Ultima capatina a salutare lo Strokkur ora animato di turisti, e una veloce
visita alle pool che si trovano nelle vicinanze, prima di incamminarci verso una
nuova meta. Quest’oggi il tema della giornata è l’acqua, sotto forma di geyser e
cascate.
Imbocchiamo la 31 poi la 30 e infine rieccoci
sulla nota n.1.
Prima sosta alle Seljandsfoss, cascata molto alta che si getta in un piccolo
laghetto. Molto bella, soprattutto perché sembra la cascata raccontata nelle
favole: ha un sentiero che porta proprio dietro al getto, e per completare
l’opera attorno al laghetto un prato verdissimo. Essendo anch’essa molto
copiosa, per non farci il bagno vestiti, dobbiamo purtroppo desistere da
percorrere quel sentiero.
Pranziamo su dei comodi tavoli in legno vista cascata, che spettacolo!
Seconda sosta alle Skogafoss. Cascata con un
salto di ben 62 m. Le rocce che la circondano sono completamente ricoperte di
muschio ed è molto bello anche l’arcobaleno che si crea ai piedi della cascata.
Pur non essendo un piena forma, decido di salire con Adri la ripida scala in
ferro che porta fino alla sommità della cascata. Una grande sfacchinata che però
permette solo di avere una bella visuale sulla piana sottostante. Per vedere
l’acqua in caduta libera occorrerebbe sporgersi troppo, e con le rocce umide lì
intorno non mi sembra proprio la cosa più tranquilla da fare. A mio avviso la
cascata è veramente di forte impatto dal basso.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Dyrhólaey, un promontorio a strapiombo sul
mare con ai suoi piedi un bellissimo arco di roccia nera.
Purtroppo però del 01/05 al 15/06 resta chiusa perché è meta preferita da molte
specie di uccelli per la riproduzione.
Un po’ delusi ci dirigiamo verso Reynisfjara.
Ritornando sui nostri passi incontriamo un branco di cavalli che corre sulla
riva. Veramente molto bello vedere questi bei puledri correre nel vento tutti
allineati uno dietro l’altro.
Il tempo purtroppo si è guastato. Ma non mi ha impedito di ammirare la
lunghissima spiaggia nera e le spettacolari rocce basaltiche lì accanto.
Sembrano degli scalini fatti con punta e mazzetta e invece è tutta opera della
natura.
Molto bella anche la roccia che si erge nerissima dal mare: ha un non so che di
inquietante e di affascinante; con la schiuma bianca del mare viene a crearsi
un suggestivo contrasto di colore.
È ora quindi di incamminarci verso il nostro albergo a Kirkjubaejarklaustur, che
dista circa un’ora di strada da Vik. È un tratto di strada molto bello perchè
passa in mezzo a infiniti e diversi campi di lava, prima gobbosi, ricoperti di
verde muschio, poi distese di terra pianeggianti costellate da innumerevoli
sassi neri di cui l’occhio non vede la fine.
Peccato che incrociamo le ruote di una grossa
jeep che veniva in senso opposto che ci ha scagliato un sasso sul nostro
parabrezza crepandolo nella parte inferiore, e ovviamente l’assicurazione non
copre totalmente i danni al parabrezza….
Raggiungiamo quindi il piccolo paesino dove si trova il nostro albergo che
riesce ad ospitare lo stesso numero di abitanti del villaggio! Cena in una bella
sala completamente vetrata.
Adri deve silenziosamente festeggiare il 17° scudetto della sua Inter!
(By Francy)
Albergo:
Icelandair Hotel Klaustur
Klausturvegur 6
880 Kirkjubæjarklaustur
Iceland
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