Diario di viaggio di Adri e Francy, aprile 2006

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Geysir - Kirkjubaejarklaustur

 

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Chilometri tappa: 310 Km

Sveglia ore 6.30 – Caldo, luce, caldo, luce….
Visto che non ci sono le condizioni migliori per riaddormentarci decidiamo di andare a goderci la nostra “bolla blu, azzurro, indaco, e di tutte le sfumature del caso”!
È il geyser Strokkur che prima di esplodere crea una bolla d’acqua azzurrissima. Veramente spettacolare! Ed ogni volta la bolla è diversa da quella precedente!
La giornata fortunatamente non è tipicamente islandese… c’è il sole, un bel cielo blu con nemmeno una nuvola all’orizzonte e pochissimo vento!
Ci godiamo lo spettacolo (l’eruzione avviene ogni circa 8 minuti) per quasi tre ore e mezza senza stancarci. Siamo come ipnotizzati da tanta bellezza, dal respiro della natura. A malincuore verso le 10,00 decidiamo di lasciare questa meraviglia e di fare una veloce colazione al visitor center che in questo luogo apre solo alle 10, per poi dirigerci alle cascate Gulfoss, questa volta illuminate dal sole. Sono le cascate più famose dell’Islanda, con un doppio salto spettacolare per 32 m, e che sollevano una parete perpendicolare di spruzzi mentre discende in uno stretto canyon.
Veramente impressionanti. Sono molto estese e in questo periodo sono veramente cariche d’acqua e il boato è impressionante.
Ultima capatina a salutare lo Strokkur ora animato di turisti, e una veloce visita alle pool che si trovano nelle vicinanze, prima di incamminarci verso una nuova meta. Quest’oggi il tema della giornata è l’acqua, sotto forma di geyser e cascate.

Imbocchiamo la 31 poi la 30 e infine rieccoci sulla nota n.1.
Prima sosta alle Seljandsfoss, cascata molto alta che si getta in un piccolo laghetto. Molto bella, soprattutto perché sembra la cascata raccontata nelle favole: ha un sentiero che porta proprio dietro al getto, e per completare l’opera attorno al laghetto un prato verdissimo. Essendo anch’essa molto copiosa, per non farci il bagno vestiti, dobbiamo purtroppo desistere da percorrere quel sentiero.
Pranziamo su dei comodi tavoli in legno vista cascata, che spettacolo!

Seconda sosta alle Skogafoss. Cascata con un salto di ben 62 m. Le rocce che la circondano sono completamente ricoperte di muschio ed è molto bello anche l’arcobaleno che si crea ai piedi della cascata.
Pur non essendo un piena forma, decido di salire con Adri la ripida scala in ferro che porta fino alla sommità della cascata. Una grande sfacchinata che però permette solo di avere una bella visuale sulla piana sottostante. Per vedere l’acqua  in caduta libera occorrerebbe sporgersi troppo, e con le rocce umide lì intorno non mi sembra proprio la cosa più tranquilla da fare. A mio avviso la cascata è veramente di forte impatto dal basso.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Dyrhólaey, un promontorio a strapiombo sul mare con ai suoi piedi un bellissimo arco di roccia nera.
Purtroppo però del 01/05 al 15/06 resta chiusa perché è meta preferita da molte specie di uccelli per la riproduzione.

Un po’ delusi ci dirigiamo verso Reynisfjara. Ritornando sui nostri passi incontriamo un branco di cavalli che corre sulla riva. Veramente molto bello vedere questi bei puledri correre nel vento tutti allineati uno dietro l’altro.
Il tempo purtroppo si è guastato. Ma non mi ha impedito di ammirare la lunghissima spiaggia nera e le spettacolari rocce basaltiche lì accanto. Sembrano degli scalini fatti con punta e mazzetta e invece è tutta opera della natura.
Molto bella anche la roccia che si erge nerissima dal mare: ha un non so che di inquietante e di affascinante; con la schiuma bianca del  mare viene a crearsi un suggestivo contrasto di colore.
È ora quindi di incamminarci verso il nostro albergo a Kirkjubaejarklaustur, che dista circa un’ora di strada da Vik. È un tratto di strada molto bello perchè passa in mezzo a infiniti e diversi campi di lava, prima gobbosi, ricoperti di verde muschio, poi distese di terra pianeggianti costellate da innumerevoli sassi neri di cui l’occhio non vede la fine.

Peccato che incrociamo le ruote di una grossa jeep che veniva in senso opposto che ci ha scagliato un sasso sul nostro parabrezza crepandolo nella parte inferiore, e ovviamente l’assicurazione non copre totalmente i danni al parabrezza….
Raggiungiamo quindi il piccolo paesino dove si trova il nostro albergo che riesce ad ospitare lo stesso numero di abitanti del villaggio! Cena in una bella sala completamente vetrata.
Adri deve silenziosamente festeggiare il 17° scudetto della sua Inter! 

(By Francy)

Albergo:

Icelandair Hotel Klaustur
Klausturvegur 6
880 Kirkjubæjarklaustur
Iceland