Chilometri tappa: 325
Solita sveglia al mattino presto, e dopo due giorni di tregua, facciamo
nuovamente i bagagli e ripartiamo per un'altra tappa ricca di cose da vedere… e
rivedere!
Prendiamo la US89 in direzione Kanab. Poco dopo la deviazione per il Cottonwood
Canyon, tra il milepost 19 e 20, c’è una rientranza ben visibile in prossimità
di alcune badlands e diversi tralicci.
Da qui parte un sentiero che in 20 minuti porta ad alcune formazioni rocciose
interessanti, le Paria Rimrocks, sicuramente meritevoli di una visita!
Torniamo poi indietro di un miglio e giriamo per la Cottonwood road. Da fare
assolutamente con un fuoristrada e in condizioni di terreno asciutto. Nella
parte sud infatti troviamo diversi wash da superare, che seppur secchi troviamo
difficoltosi con parecchi sassi caduti dalle pareti laterali. Ci si può
informare sullo stato della strada alla Paria Contact Station.
La strada per la prima metà non attira molto la nostra attenzione. Più
interessante la seconda metà, più agevole e con una deviazione assolutamente da
non perdere (ben segnalata) che conduce al Grosvenor Arch, un bellissimo arco di
roccia gialla! Molto spettacolare soprattutto il contrasto con l’azzurro intenso
del cielo. Dopo circa 2 ore e mezza giungiamo alla conclusione della Cottonwood
Road. La parte nord ci fa un po’ rivalutare il panorama, ma nel complesso non
rimaniamo particolarmente colpiti dal percorso.
Entriamo quindi nel Kodachrome Basin State Park. Facciamo un breve giro con
l’auto. Molto interessanti i colori delle rocce, anche se non è nulla di nuovo
rispetto a quanto già incontrato. La visita è comunque stata superficiale per
poter dare un giudizio obiettivo e completo. Una mezz’oretta e siamo
all’ingresso del Bryce Canyon. Mangiamo un panino veloce e corriamo subito a
Inspiration Point per ammirare nuovamente dopo due anni e mezzo questa
meraviglia. Come allora nuvole veloci vanno e vengono, ma l’emozione della vista
di questo anfiteatro è sempre la stessa!
Dopo aver ammirato lo spettacolo percorriamo il Navajo Loop trail per immergerci
negli Hoodos. Percorriamo soltanto il Navajo Loop e non la combinazione con il
Queens Garden Trail per motivi di tempo. Sicuramente l’unione con in Queens
Garden Trail è più completa e permette di ammirare più scorci interessanti.
Riprendiamo la nostra Toyota e passando per il Red Canyon giungiamo alla
“junction” con la 14 per poter assistere al tramonto a Cedar Breaks. Lo scenario
cambia completamente e ci ritroviamo a salire verso i 3200 mt. fra pinete e
betulle ormai in veste autunnale con delle bellissime foglie gialle,
fiumiciattoli e animali selvatici. Prendiamo la deviazione per il parco, con una
strada che costeggia dall’alto l’anfiteatro che caratterizza il Cedar Breaks
National Monument. Lo si potrebbe definire come un Bryce in miniatura (non per
le dimensioni, ma per la minor concentrazione di hoodos), o come dice Francesca,
un Bryce più eroso.
Dopo aver visto il Bryce, Cedar Breaks non è così entusiasmante, nonostante al
tramonto si colori di un bel rosso acceso. Sicuramente questo è il miglior
momento della giornata per la vista dal viewpoint.
La giornata è trascorsa con la vista di tantissimi posti, forse troppi… ma
l’arrivo a Cedar City è fondamentale con la vacanza che ormai volge al termine e
Las Vegas da raggiungere l’indomani. E pensare che nel nostro programma iniziale
avremmo voluto pure inserire un piccolo slot cayon (Willis Creek Canyon), alla
fine della Cottonwood. Sarà per un’altra volta.
Ancora 20 km e siamo quindi al Quality Inn di Cedar City per il meritato riposo,
dopo la cena da Sizzler’s.
(By Adri)
Albergo:
Quality Inn (UT409)
250 N. 1100 West , Cedar City,
UT, US, 84720
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